Nell’ambito dell’arteterapia vengono realizzati più laboratori, che hanno lo scopo di far emergere la ricchezza espressiva di ogni partecipante. La persona viene facilitata ed invitata ad uscire dalla sua bolla di passività, favorendo la messa in circolo di nuove energie. Le attività artistiche e creative si rivolgono ad aiutare gli individui a riabilitarsi dopo un trattamento medico chirurgico o semplicemente a migliorare la qualità della propria vita. Abbiamo denominato il laboratorio di arteterapia anche “divertirsi con i sensi” proprio perché entrano in gioco i cinque sensi: tatto, udito, olfatto, vista, gusto.

Laboratori di arteterapia attivi: pasta sale, sale colorato, pittura (vengono utilizzati anche altri tipi di colori; matite, pastelli, tempera, gesso), lavori con la lana, puzzle, cucina, lavori con la carta (origami), collage.

È una terapia non farmacologica che consente la riduzione e la gestione di disturbi del comportamento presenti nella malattia di Alzheimer. Lo studio, che ha permesso di validarlo come strumento efficace dal punto di vista terapeutico, considera ed analizza l’idea del viaggio come viene percepito dal malato d Alzheimer. Il viaggio diventa un momento di fuga, un viaggio nei ricordi, nel passato che ritorna presente e restituisce serenità e benessere. Il progetto nasce dalla riflessione che per il malato di Alzheimer l’ambiente chiuso viene percepito come uno spazio contenitivo che potenzia il distacco dalla realtà, rinforzando il desiderio di fuga e l’insorgenza di disturbi comportamentali.

La tecnica è stata concepita per persone con disabilità intellettive sulla base di ricerche che indicano reazioni positive delle stesse, quando sono inserite in un ambienti di stimolazione plurisensoriale. I pazienti vengono esposti ad un ambiente “calmante” e “stimolante” sui cinque sensi, chiamato “Snoezelen Room”, ossia “Stanza di simulazione multisensoriale”, che utilizza effetti luminosi, suoni, musiche e profumi. È uno spazio utile per attivare dinamiche di rilassamento.

Dispone di un letto sensoriale chiamato anche “music bed”, che ha una doppia modalità di utilizzo. Basso, comodo, è composto da un materiale particolare con microsfere che attiva un massaggio speciale, rilassante, quasi un ritorno all’utero materno. Inoltre può essere collegato ad un impianto stereo e vibrare con la musica trasmessa, che può variare a seconda dell’empatia dei pazienti con particolari ritmi.

Viene utilizzato con beneficio per placare crisi di agitazione e come terapia preventiva finalizzata al rilassamento.

Il gioco della sabbia, noto come “Sand Play Therapy”, è un metodo di un’originale applicazione del pensiero dei bambini e anche degli adulti. Il materiale utilizzato per lavorare con questo metodo consiste in un angolo adibito con scaffalature in cui vengono ordinati numerosi oggetti in miniatura, secondo varie categorie (esseri umani, animali, case, mezzi di trasporto, alberi, ecc.). Questo materiale viene utilizzato dal paziente dentro cassette contenti sabbia.

Il filo conduttore di questa forma di terapia è il concetto di “spazio libero” e nello stesso tempo “protetto”, riconducibile al termine alchemico di “Temenos”, un luogo dove possono essere riunite tutte le parti scisse della personalità e dove si possono sperimentare nuove possibilità e scoprire una nuova dimensione di sé.

Il compito della terapia motivazionale è quello di aiutare la persona anziana alla scoperta e riscoperta delle proprie capacità.

“Ogni organismo è animato da una tendenza intrinseca a sviluppare tutte le sue potenzialitàe a svilupparle in modo da favorire la sua conservazione e il suo arricchimento” (Rogers e Kinget, 1965).

Il laboratorio è coordinato da una fisioterapista occupazionale che si occupa anche dell’animazione con la creazione di “gruppi di amici”.

La terapia della bambol è una terapia non farmacologica, è un metodo integrativo e non alternativo che favorisce al diminuzione di alcuni disturbi del comportamento.

Tramite l’accudimento, il maternage della bambola terapeutica, la persona attiva relazioni tattili e affettive.

I disturbi comportamentali sui quali agisce sono: agitazione, disturbi del sonno, ansia, depressione, irritabilità, apatia. Oltre a favorire la diminuzione di disturbi comportamentali, stimola i processi emozionali, stimola il dialogo e la capacità relazionale, facilita il rilassamento e stimola la memoria.

Attività stimolante che permette alla persona di sentirsi utile e capace. Stimola la vista (la natura è ricca di colori), l’olfatto (la natura è ricca di profumi), il tatto (l’uso delle mani nella semina e nella raccolta). Questo laboratorio è stato progettato perché quasi tutte le persone ospiti di questa struttura hanno origini contadine e sono dei/lle maestri/e della terra.

Sono state realizzate delle grandi vasche dove poter fare la semina per permettere a tutti gli ospiti in carrozzina e non di poter partecipare alla semina, alla cura delle piantine e infine alla raccolta.

Qui vengono praticati esercizi di stimolazione cognitiva per l’invecchiamento cerebrale e le demenze, tratti dal manuale dell’Erickson, dal quale il laboratorio prende il nome (autrici Donata Golin, Arianna Ferrari, Anna Peruzzi).

Il programma parte da un approccio che mette la persona al centro della cura e prevede un supporto completo, lungo tutto il percorso riabilitativo. La parte iniziale nel lavoro con il gruppo contiene spunti per stimolare la conversazione, creando un clima di partecipazione che permette alla persona di raccontarsi, parlare di sé in relazione all’altro.

“Evviva la lettura! Comincia l’avventura”
I libri sono ali che aiutano a volare
I libri sono amici che fanno compagnia
I libri sono sogni di accesa fantasia
I libri sono momenti di gioia e intenerimento

Con questo ritornello di una canzone per bambini, presentiamo il laboratorio di lettura, un posto dove le persone possano scoprire e riscoprire la passione per la lettura, un posto dove condividere la passione per la lettura.

La lettura come mezzo attraverso il quale esprimere le emozioni che danno sapore alla vita: spesso per la persona anziana che si trova lontano da casa l’emozione che scandisce la sua giornata è la tristezza ed il sentirsi inutili. Lo stare insieme nella lettura dà la possibilità alla persona di recuperare attraverso le storie, i racconti, i fatti quotidiani, quelle emozioni che sembrano svanite.

“Se un uomo non cammina di pari passo con i suoi compagni forse è perché egli sente un tamburo diverso. Lasciagli seguire la musica che sente, che essa sia ritmata oppure no” (Thoreau).

La musicoterapia usa la musica come canale comunicativo. Attraverso la musica l’operatore dialoga con la persona di cui si prende cura. La musica usata per influenzare direttamente il corpo, i senti, i sentimenti, i pensieri e i comportamenti della persona anziana o demente.

Le attività musicali e la musica proposta viene scelta in modo da assecondare e da andare incontro alle esigenze e ai bisogni di ogni componente del gruppo. Il canto e l’ascolto di brani musicali vengono usati singolarmente o in combinazione tra loro, a seconda dei soggetti, dei loro bisogni e degli obiettivi da perseguire.

La teatro terapia è un percorso attivo di cura e crescita personale basato sulla messa in scena dei propri vissuti, all’interno di un gruppo, con il supporto di alcuni principi di presenza scenica derivati dall’arte dell’attore. Essa implica l’educazione alla sensorialità ed alla percezione del proprio movimento corporeo e del suono vocale. Agisce attraverso l’interpretazione di personaggi principalmente improvvisati, ma implica un minuzioso training pre-espressivo, indispensabile alla creazione dell’altro da sé che rende possibile e consapevole la presa di coscienza dei processi inconsci.

La teatro terapia è una terapia a mediazione artistica basata sull’arte teatrale ed applicata a contesti clinici e sociali anche in forma preventiva, educativa e curativa. L’obiettivo della seduta di teatro terapia è quello di rendere armonico il rapporto tra corpo, voce e mente nella relazione con l’altro, con sé stesso e la propria creatività.

La valutazione neuropsicologica ci permette, attraverso il colloquio clinico e la somministrazione di test, la raccolta di tutte quelle informazioni utili a fare un programma di riabilitazione cognitiva o ginnastica per la mente.

Il colloquio clinico con la persona e con la sua famiglia ci dà la possibilità di conoscere la storia personale e patologica della persona interessata. La somministrazione di test standardizzati ci permetterà di avere informazioni più precise sul deficit cognitivo della persona.

Con le informazioni raccolte viene fatto un programma di riabilitazione cognitiva o stimolazione cognitiva finalizzato al miglioramento o al mantenimento delle abilità cognitive.

L’interessato farà dei controlli durante l’anno per valutare la sua situazione rispetto al programma che sta seguendo.